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  • Dott. Federico Durello

Sport, energia e integratori aminoacidici


La capacità energetica potenziale del grasso corporeo varia evidentemente in funzione della sua quantità che a sua volta dipende da molti fattori tra cui il sesso, l’abitudine all’attività fisica ed il tipo di sport svolto. Un uomo e una donna che svolgono una normale attività presentano rispettivamente un 15-18% ed un 25-28% di grasso; quando si considera un atleta di resistenza (corsa su lunghe distanze) la quantità di grasso può arrivar al 5% e ciò rende variabile la capacità potenziale per fornire energia. Per esempio, prendendo come riferimento 8,4 kg di grasso, il valore calorico che può fornire è circa 75.000 kcal; se anche si trovasse in minore quantità, per esempio 3 kg, il valore calorico potenziale sarebbe sempre elevatissimo e nel caso specifico pari a 27.000 kcal, ovvero una quantità stimata di energia sufficiente per correre 8 maratone (336 Km). Quindi la capacità potenziale del grasso corporeo è largamente sovrabbondante rispetto alla capacità fisica dell’esercizio in una esecuzione continua in cui sopraggiunge la fatica prima dell’esaurimento dei depositi di grasso. Quando si parla di fonte energetica grassa si intende non solo quella del deposito adiposo mobilizzato verso il sangue sotto forma di acidi grassi, che raggiungono i muscoli per essere metabolizzati, ma anche dei trigliceridi propri dei muscoli e degli acidi grassi già presenti nel sangue; il contributo percentuale di ognuno dipenderà dall’intensità dell’esercizio, dal tempo di durata dello stesso, dalla ripetizione delle prove, ecc. Così, per esempio, nell’esercizio aerobico intenso il ruolo dei trigliceridi muscolari è fondamentale mentre quando l’esercizio è leggero sono molto importanti gli acidi grassi provenienti dalla lipolisi del tessuto adiposo!

La capacità potenziale di fornire energia delle proteine è anch’essa elevata ma inferiore ai grassi. E’ evidentemente solo un calcolo teorico, ma stimando in 12000 kcal la quantità massima di proteina utilizzabile a fini energetici (ovvero 3 kg di proteina corporea da catabolizzare x 4 kcal/g) si può verificare che l’utilizzazione delle proteine come fonte energetica è scarsa e non supera il 5% del fabbisogno cellulare. Per il loro contributo come combustibile energetico alcuni amminoacidi possono trasformarsi in glucosio grazie alla gluconeogenesi. Alternativamente possono trasformarsi in intermedi del metabolismo ossidativo come piruvato o Acetil-CoA entrando nel processo ossidativo, ma l’utilizzazione di proteine come fonte energetica non è mai desiderabile! Inoltre, quanto maggiori sono le riserve di carboidrati e lipidi tanto minore è, fortunatamente, la partecipazione delle proteine nel catabolismo a fini energetici. Pertanto l’abitudine d’integrare con BCAA o Whey Protein o simili in palestra o in altri sport per aumentare massa muscolare, senza considerare i fabbisogni individuali giornalieri e senza calcolare con esattezza (ricordo che il bioimpendenziometro ha errori di metodo elevati per la variazione d’idratazione giornaliera individuale) quando non si è ancora lavorato per ridurre il grasso corporeo è perfettamente inutile, dannoso e ingrassa, visto che gli scheletri carboniosi degli aminoacidi non utilizzati come fonte energetica e per nutrire il muscolo vengono trasformati in GRASSI!! Purtroppo sempre troppi improvvisati parlano e consigliano a vanvera integrazioni senza cognizione di causa. La catabolizzazione aerobica con un assunzione adeguata col cibo di carboidrati, grassi e proteine è in grado di soddisfare le richieste energetiche derivanti da qualunque attività sportiva. L’attivazione di uno o di un altro dei sistemi dipende non solo dalla velocità metabolica in grado di fornire l’ATP richiesto ma anche dall’irrorazione sanguigna muscolare necessaria per un adeguato apporto di ossigeno, il faidate…. Non paga, e vi fa spendere inutilmente …


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